Scattare al tramonto

Le fotografie scattate a tramonto sono sempre molto emozionanti, ma sono anche abbastanza impegnative da creare. I motivi sono molteplici. La prima cosa da considerare è che ovviamente non possiamo “programmare” uno scatto del genere, nel senso che non possiamo prevedere giorni prima se ci sarà il sole, che tipo di luce ci sarà, etc. La seconda cosa da considerare è il dove posizionarsi per scattare, perchè un panorama non sempre ha una posizione agevole per questo, in particolar modo se utilizziamo un treppiede (sempre molto utile). La terza situazione di cui non possiamo non tener conto è che la luce cambia in continuazione, per cui se abbiamo impostato la macchina con determinati valori, dopo 15 minuti la scena potrebbe essere diversa e quindi tali valori potrebbero non andare più bene. E poi, ultima non certo in ordine di importanza, la composizione. Cosa vogliamo far apparire nella nostra immagine oltre che i colori del tramonto? Domanda banale? All’apparenza sì, ma in pratica tutt’altro!  E’ molto facile farsi catturare dai colori senza pensare a ciò che realmente vogliamo rappresentare, e quindi portare la nostra fotografia all’interno del miliardo di altre simili o uguali, con una considerazione praticamente pari allo zero, social compresi.

Nell’esempio soprastante (Piazza San Marco, Venezia), per prima cosa andiamo a valutare la luce presente, che come si vede, non è particolarmente intensa. Al riguardo occorre tenere conto anche di un’altra cosa importantissima: la macchina fotografica “non vede” come vede l’occhio umano. Dobbiamo quindi avere dei parametri base sui quali dovremo poi affinare le impostazioni corrette della nostra fotocamera. Per prima cosa, visto che la foto raffigura una silohuette, e luce è comunque abbastanza bassa, avremmo bisogno di un tempo abbastanza lungo in modo che il nostro sensore possa catturare più luce possibile. Per fare ciò dobbiamo pensare per prima cosa di utilizzare il treppiede, in quanto lo scatto con un tempo lungo a mano libera porterebbe con certezza ad una immagine mossa. Posizionata la fotocamera, decidiamo di utilizzare un filtro polarizzatore montato sull’obiettivo, che permette di eliminare i riflessi dell’acqua, oltre all’aiuto a ravvivare un po’ i colori.  Andiamo ora a impostare il diaframma, che dovrebbe essere abbastanza chiuso, tra f/6.3 e f/8, per avere una buona nitidezza ed altrettanta profondità di campo, sempre importante quando si scatta un panorama. Per quanto riguarda la sensibilità ISO, per non incorrere nella produzione di “rumore digitale”, io imposto in queste situazioni sempre il valore più basso possibile, quindi 100. Dopo aver valutato che tutte queste impostazioni, compatibilmente con l’inesorabile decadimento della luce per il tramonto del sole, sono corrette per il tipo di foto che voglio fare, collego il telecomando alla fotocamera e faccio click! 

Andrea ledda Photography
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